mercoledì 24 marzo 2010

LA DIGESTIONE DELLE PROTEINE
by Dr. Herbert M. Shelton.

Nel suo Trattato di Fisiologia Howell nota che "nell'intestino crasso
dell'uomo la putrefazione delle proteine è un fatto costante". A me
non sembra logico supporre che un simile processo di formazione di
tossine sia normale o necessario nel processo della digestione. Io
penso che Howell e gli altri fisiologi abbiano semplicemente sbagliato
a considerare normale un fenomeno che effettivamente è quasi generale
nei paesi civili.

Essi non si sono chiesti perché nell'apparato digerente si producono
la fermentazione e la putrefazione, pur riconoscendo che sono una
fonte di avvelenamento, infatti Howell arriva a dire: "E' ben noto che
un'eccessiva azione batterica può portare a disturbi intestinali come
la diarrea, e forse a più gravi interferenze nella nutrizione
generale, dovute alla formazione di prodotti tossici come le amine".
Ma non specifica cosa intende per "eccessiva azione batterica".

Io ho ripetutamente fatto notare la follia di accettare come normali
delle condizioni soltanto perché sono consuete. Il semplice fatto che
la putrefazione delle proteine sia quasi universale nel colon
dell'uomo civile non è di per sé sufficiente per considerare il
fenomeno come normale. Prima di tutto è necessario rispondere a questo
interrogativo:

"Perché la putrefazione delle proteine è così frequente? Ed è utile in
qualche modo?". Se si ammette che "un'eccessiva attività batterica"
può produrre diarrea e persino seri disturbi della nutrizione sarebbe
pertinente chiedersi che cosa produrrebbe invece una prolungata
attività batterica "non eccessiva!".

Dobbiamo per forza accettare come normali le abitudini alimentari
dell'uomo civile? Le feci maleodoranti, secche, dure, a pallottola, la
deiezioni sanguinolente, gli abbondanti gas puzzolenti, la colite, le
emorroidi, il bisogno costante di carta igienica e tutte le altre cose
di questo genere che accompagnano il mondo di vivere attuale di molta
gente? A cosa serve consumare alimenti di alta qualità se poi essi
fermentano e imputridiscono nell'apparato digerente?

Gli alimenti così corrotti non forniscono al corpo alcuna caloria. Che
cosa si guadagna mangiando proteine in abbondanza se queste
imputridiscono nel tubo gastrointestinale? Queste proteine non sono
certamente adatte per nutrire l'organismo con i loro aminoacidi.

Quale vantaggio si ricava da alimenti ricchi di vitamine se essi si
decompongono nello stomaco e negli intestini? Gli alimenti imputriditi
in questo modo non forniscono certamente delle vitamine. Quale
nutrimento si ricava dal mangiare cibi ricchi di sali minerali se
questi marciscono? I cibi resi inutilizzabili in questo modo non
forniscono al corpo sali minerali.

I carboidrati che fermentano nel tubo digerente si trasformano in
alcool e acido acetico, non in preziosi monosaccaridi. I grassi che
irrancidiscono nello stomaco e negli intestini non forniscono al corpo
né acidi grassi né glicerina.

Per ricavare nutrimento dagli alimenti che si mangiano questi devono
essere digeriti, non putrefarsi creando veleni.

Certamente l'organismo può tollerare per molti anni questi veleni come
fa per altri già abitualmente introdotti, ma supporre che ciò "sia una
normale consuetudine" sembra il colmo della follia. I malesseri che
provengono dall'accumulo di gas nell'addome, l'alito cattivo
proveniente dalla fermentazione e dalla putrefazione
gastrointestinale, l'odore maleodorante e sgradevole delle feci e dei
gas espulsi, dovrebbero essere indesiderabili quanto i veleni che li
hanno generati.

PERCHÉ AVVIENE LA PUTREFAZIONE DELLE PROTEINE?
Una delle cause principali è dovuta al fatto che insieme alle proteine
viene assunto un prodotto acido. Il succo di limone, l'aceto e gli
altri acidi usati per condire le insalate ed assunti insieme alle
proteine:

- arrestano bruscamente la secrezione dell'acido cloridrico prodotto
nello stomaco e quindi ostacolano la digestione delle proteine
animali,

- tengono lo stomaco in una condizione acida che non consente la buona
digestione delle proteine vegetali (noci e legumi) che, al contrario
delle proteine animali, hanno bisogno di un ambiente basico
(alcalino). In entrambi i casi la digestione proteica risulta
seriamente ostacolata e si conclude con la putrefazione.

Va notato che gli acidi non ritardano di troppo la digestione del
formaggio, cibo anch'esso proteico, poiché contiene abbastanza grasso
per sopportare la diminuzione della secrezione gastrica acida più a
lungo di altri cibi.

PERCHE' LA PUTREFAZIONE E' TANTO COMUNE?
Le cause vanno ricercate in un'alimentazione con troppe proteine, ad
uno scorretto accostamento degli alimenti e al mangiare sovente in
condizioni fisiche ed emotive non buone (stanchezza, lavoro,
preoccupazioni, paura, ansia, dolore, febbre, infiammazioni ecc.), che
ritardano o arrestano la digestione.

COME OTTENERE UNA BUONA DIGESTIONE DELLE PROTEINE?
Per prima cosa è consigliabile basare la propria alimentazione sul
monopiatto, composto dalla proteina scelta (animale o vegetale che
sia) accompagnata da abbondante verdura preferibilmente cruda, condita
con olio e sale e senza, oppure con pochissimo, aceto o limone.

Mele, prugne, pere, albicocche, pesche, ananas, uva, fragole, arance,
pompelmi sono frutti che hanno una digestione acida simile a quella
delle proteine, ma non vanno accostate perché arrestano bruscamente la
secrezione dell'acido cloridrico prodotto nello stomaco e quindi
ostacolano la digestione proteica. La frutta andrebbe mangiata lontano
dai pasti, preferibilmente a colazione e da sola nella quantità
desiderata.

Fonte http://www.lasalute.net/salute/54367-digestione-delle-proteine-dr-herbert-m-shelton

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