mercoledì 16 settembre 2009


LE QUINTE DELLA STORIA:
IL FANTASMA DELLA CRISI E
LA SUDDITANZA DELLE MASSE







Vi sono due storie, la storia ufficiale, menzognera,

che ci viene insegnata, la storia ad usum delphini,
e poi la storia segreta, dove si trovano le vere
cause degli avvenimenti, una storia vergognosa.

Honoré de Balzac


















Parte prima.
La televisione e il ruolo dei media


La televisione? Il potere ipnotico della stupidità.

Carl William Brown


1. Visto l'imperante e contagioso coma che pervade i teleutenti del pianeta (contenitori umanoidi ribollenti idiozie e belati d'ogni sorta) o gli occhialuti pulciari di notizie che approfondiscono idiozie nel dettaglio (s)pulciando avidamente quotidiani e riviste e menando poi vanto delle approfondite analisi, delle comparazioni o dell'invidiabile bagaglio informativo, mi vedo sciaguratamente costretto ad organare una nuova incursione tra le stagnanti paratie di questi teatrini informativi d'accatto, producendomi in qualcosa che somigli alla "contro-informazione" (oramai in voga nei cosiddetti canali alternativi o ufficiosi).
Per prima cosa quindi è necessario dis-informare dall'in-formazione ufficiale (propaganda), per poi cercare (velleitariamente) di contro-informare, tenendo presente che la stessa contro-informazione dei canali alternativi è in buona parte pilotata (direttamente o indirettamente) dagli stessi poteri che tramano alle vostre spalle con l'informazione ufficiale.
Ma per non addentrarci troppo in oscuri averni al di sopra della comune portata, in reami secolari al cui interno navigano sanguinosi congiurati che il vostro cieco sistema di credenze non sospetta e addirittura beatifica, atteniamoci all'argomento in causa dando spazio a qualche osservazione preliminare.
E' già difficile persuadere del fatto che la televisione sia un conato di menzogne volto ad inebetire (con successo) l'uditorio; figuriamoci paventare l'ombra sinistra di apparati al di sopra del comune modo di vedere e sentire (cioè di guerciare e traudire...).
D'altronde, direbbe Oscar Wilde, "si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso".

Per dis-informare basterebbe qualche semplice raccomandazione: Tutto ciò che sapete è falso. Tutto quello che vi dicono è falso (potrebbe esserlo anche questa nota). Non credete nella maniera più assoluta a ciò che televisione e giornali (contapalle di Stato) vi raccontano, neanche a livello "documentario" di immagini. (Nonostante l'evidente e penoso videogame del 1963 a Dallas o dell'11 settembre a New York la gente vede ancora quel che crede, giacchè si vede solo ciò in cui si crede, e la gente crede preventivamente in ciò che gli verrà servito).
A qualsiasi argomento scoperta fenomeno campagna impresa indagine sentenza commento e controcommento, semplicemente non prestate fede. Se vi invitano a guardare verso destra, la prima cosa da fare è girare lo sguardo a sinistra.
Se tutto ciò, visto lo stato di cronica sudditanza in cui si larva, non è attuabile o riesce particolarmente difficile, buttate letteralmente il televisore dalla finestra.

La missione indubbiamente è ardua; il successo inverosimile.
A detta del padre della Relatività solo due cose rivestono il carattere dell'infinità: l'universo e la stupidità umana. Sulla prima, tuttavia, possono ancora nutrirsi dei dubbi.
Se solo riusciste a risvegliare un minimo di consapevolezza, a riappropriarvi della vostra individualità, a riscattare personalmente quel residuo di umano decoro ancora sepolto nelle vostre in(co)scienti coscienze, provereste un tale disgusto di fronte a simili amplificatori di vento da dirottare le menti altrove.
Ad un uomo consapevole, sia pure a livello elementare, la televisione (ciò che passa in televisione) dovrebbe ingenerare l'unico sentimento educativo auspicabile: ripulsa. Dovrebbe alimentare un tale disgusto da espropriare del medesimo influsso soggiogante restituendo margini di criterio e assennatezza lasciando campo aperto ad una libera riappropriazione di sé. Questo sarebbe l'unico consiglio edificante che una mente uscita dal coma potrebbe ricevere dallo schermo telelevisivo.
Un po' come diceva l'impeccabile Groucho Marx: "Trovo la televisione davvero molto istruttiva. Ogni volta che qualcuno mette in funzione l'apparecchio, me ne vado nell'altra stanza a leggere un libro".

Incredibilmente la gente ogni volta che accende la televisione è talmente rapita e soggiogata dal riflesso del proprio standard cognitivo e di certo mediocre servilismo (dal corredo informativo del comune Dna mediatico insomma), da andare nell'altra stanza solo per mettersi più comoda sul divano e accendere una seconda televisione.
Ho visto loculi domestici con schermi televisivi piazzati anche in bagno. E non, a quanto mi dicono, per stimolare quel benedetto ufficio lassativo che ci piega e accomuna.
Il livello di distopia cronica è così rutilante e ben congegnato da non consentire neanche il lusso del dubbio, specie ai più sprovveduti (quindi a tutti o quasi).
Essendo etero-diretti (con un patrimonio genetico valutabile unicamente in byte di informazione), difficilmente costoro (vere e proprie appendici telematiche, sottoprodotti schermatici in carne ed ossa) metterebbero in dubbio la parola di Santa Madre Informazione.Figuriamoci poi se attenterebbero alla incolumità delle sue sacre e inviolabili frequenze.
E questo volendoci attenere alla conciliante imbecillità propalata dai "contenuti" televisivi.
Ma siccome scienza e tecnologia supportano l'intento manipolatorio delle cordate mediatiche, andrebbe perlomeno ricordato (o insegnato) che l'intero universo mondo, a livello fondamentale, non è che energia; cioè vibrazioni e scala di frequenze. Pertanto le ingerenze esterne su questa scala non solo sono possibili, ma sono un fatto. Un fatto che potrebbe riguardare il vostro Hi-pod, il vostro telefonino, il vostro cd, la vostra playstation e, manco a dirlo, la vostra beneamata Tv.

Purtroppo questo non è terrorismo psicologico. E dico "purtroppo" perchè se fosse tale sarebbe anche redditizio.
Il terrorismo psicologico è quello che vi servono in pasto ogni giorno con lustrini e cotillon, di cui neanche sospettate la presenza.
Particolari manipolazioni di frequenze sonore e spettri elettromagnetici possono creare condizionamenti anche alla persona più avveduta e consapevole del mondo. Figurarsi a degli automi che attendono solo di essere quotidianamente programmati.
Una frequenza sub-sonica non è udibile dall'orecchio umano. Non per questo non influisce sulle frequenze della materia organica alterandola secondo obiettivi specifici. Tutta la materia (organica e inorganica) vibra. Ogni organo umano vibra di frequenze specifiche. Una volta individuata la frequenza specifica di ciascun organo (ed è già stato fatto), si può intervenire minandone la stabilità, ingenerando affezioni. E questo vale anche per le reazioni del sistema nervoso centrale, per il rilascio di ormoni dall'ipotalamo (lo stesso organo che è in grado di controllare emozioni, stati d’animo e umore, nonché il comportamento sessuale). In sostanza si interagisce con i campi quantistici corporei.
A livello spettrografico è possibile inviare colori, immagini, frequenze di immagini sub-ottiche, al di sotto del comune grado percettivo. E' possibile introdurre un film nel film (con tutt'altro messaggio) non direttamente avvertito dalla mente cosciente ma totalmente assimilato dalla mente non cosciente che registra e archivia.
Gli effetti di simili assorbimenti e alterazioni vengono fuori continuamente. Sotto vari e spesso futili stimoli esterni, il soggetto reagisce in determinati modi (perlomeno a grandi linee) senza neanche sapere perchè, o attribuendo a momentanea stanchezza e irritabilità la causa di certe reazioni.
Ma è bene ricordare che oggigiorno, al di là di media e televisioni, progetti militari scientemente mirati hanno cura di influire elettromagneticamente su intere popolazioni nella più completa insondabilità: microonde e particolari gamme di frequenze sparati nell'etere ed in grado di condizionare pesantemente il comportamento delle persone. Basti citare famosi progetti militari tutt'ora in corso come l'MK-ULTRA o il piano HAARP, quest'ultimo diretto anche in attività di controllo del clima e di geo-ingegneria: ad esempio l'innesco mirato ed atificiale di terremoti, tsunami e quant'altro; e mi fermo qui per evidenti e recenti motivi.



2. Come vedete si è ben lontani dai comuni messaggi subliminali (ancora in auge) inseriti nella programmazione televisiva o al cinema (quelli, per intenderci, che hanno visto la Walt Disney - premurosamente raccomandata dalle mamme - pagare 74 milioni di dollari ed evitare un processo pubblico per satanismo e pornografia infantile).
Nell'odierna platea di teleautomi comunque, un simile affaccendamento informatico è pura cosmesi. La condotta generale delle masse è già prepotentemente orientata e uniformata. La famosa sigla di "Indietro tutta", nella sua limpida autodenuncia mediatica, dovrebbe divenire l'unico vero inno dei teleautomi nostrani:

Si la vita è tutto un quiz (cantavano felici gli italiani insieme a quel frescone di Arbore)...
e noi giochiamo e rigiochiamo... perché è così che si fanno i milioni, evviva le televisioni!
... Aspetta e spera che poi si avvera che la nottata non è così nera
Siam tutti quanti felici e contenti, noi siamo un popolo di concorrenti e alla conquista del quiz partiremo...
Notte italiana c'è una luce blu e in ogni casa brilla una tv
e tutti intorno seduti a guardare davanti a questo nuovo focolare.
Il padre al figlio dice "Senti un po'... Solo un consiglio è quello che ti dò...
Tu nella vita comandi fino a quando c'hai stretto in mano il tuo telecomando!"
Siiii la vita è tutto un quiz...

Mi sembra ancora di sentirla fischiettare in ogni dove...
Capite bene allora quanto certa sciccheria computerizzata sarebbe mero ricamo su foggie già intessute.
Credete davvero che gli alti potentati mediatici o i sedicenti guru del marketing pubblicitario nutrirebbero qualche scrupolo di ordine etico nell'appagare simili appetiti? Oppure credete che chi consente impunemente lubrici zerbini come Vespa, Giurato, Baudo, Costanzo, programmi come l'Isola dei famosi, Sanremo, Domenica in, Forum o i vari Tg d'informazione, abbia in qualche modo a cuore la vostra integrità fisica e mentale da vietare qualche nanosecondo di induzione cerebrale frenando magari l'auditel e la relativa vendita di sottilette o tonno?
Basta vedere come si comporta la gente all'interno di un supermercato. Basta osservare quanto tempo trascorra al suo interno. Basta vedere la quantità di scaffali visionati, la mole di merce sondata, l'incredibile accumulo di inutili (se non dannosi) articoli stipati nel carrello.

Quando qualcuno interrogava Socrate sul segreto del benessere e della felicità, il filosofo, placidamente, osservava: "Se guardate tutto ciò che viene messo in vendita, scoprirete di quante cose potete fare a meno!" Oggi la gente, guardando tutto ciò che gli si offre in un supermercato o in una farmacia , scopre di quante cose ha bisogno e quanto sia malata. Con i grandi centri commerciali poi, intere domeniche o fine settimana acquistano un senso.
La gente crede di svagarsi o di andare a fare acquisti; invece, come al lavoro, è ancora occupata e acquistata. Non meno di un militare e con l'aggravante dell'inconsapevolezza, entra in una caserma per eseguire degli ordini. Il processo inizia a casa, con la televisione e i mass media in genere. In quel momento si è già acquistati dal messaggio. Questo si consolida e amplifica sulla piazza. Quando si arriva al supermercato si è solo derubati.



3. La comunicazione per immagini ha sviluppato un collaudato alfabeto linguistico, una grammatica e una sintassi volti a pubblicizzare qualcosa al di là del mero sensazionalismo di turno. L'occultismo simbolico vorticosamente propinato, i neolinguismi, la deformazione filologica e semiologica di termini ripetuti come mantra, gli speciali codici pubblicitari, tutto l'antico armamentario figurativo opportunamente adeguato e rovesciato nella sua potenza simbolica e dunque nella sua ingerenza psichica, tende ad abbrutire energeticamente e spiritualmente, a dividere frammentare e soggiogare, ad allontanarci dal miracolo della presenza e della coscienza di sè in quanto "Uno", a dirottare ogni potenziale cerebrale nell'alveo semantico dell'emisfero sinistro. Questo comporta schiavitù, controllo, manipolazione, automatismo e predazione continua.
L'utente crede di saper leggere o padroneggiare un linguaggio per il semplice fatto di esserne spettatore o inconsapevole attore; ma non ne sa assolutamente nulla. Un po' come accade negli allevamenti pubblici delle batterie scolastiche. La gente crede di sapere cosa significhi formare e istruire perchè ha frequentato scuole e università. Non sospetta minimamente che simili istituti tendono volontariamente a mistificare controllare e manipolare onde impedire il fiorire cosciente del miracolo umano (nella più completa ignoranza degli stessi indecenti docenti ex cathedra).

I videomezzi attuali, televisione in primis, non sono altro che efficaci induttori d'ipnosi. Il loro scopo è ottundere, livellare, traudire l'uditorio ingenerando falsi bisogni e desideri. Conseguentemente sarà possibile radicare false visioni e false paure.
Gli albori delle attuali schermocrazie videro già personaggi come Flaiano e Pasolini intendere dall'alto la missione strategica dell'indotto catodico, mentre becchi e stercorari osannavano l'alfabetizzazione italica ad opera di un Bongiorno (che finiva dal mattino): cioè la deportazione cerebrale di massa dietro le paiette del boom economico imbastito ad arte.
Cosa direbbero oggi due redivivi come Flaiano e Pasolini? Quale vetriolo prenderebbe forma d'inchiostro o pellicola sotto lo sguardo di questi contesi precursori nostrani? Destino beffardo, loro son morti! Altri macinano a pieno regime e mamma schermo è sempre incinta. Unica consolazione è che i cadaveri, quelli veri, si salutano per strada.
Raffinatasi sino al disgusto in volgarità e castronerie (in misura direttamente proporzionale al raffinato grado di demenzialità acquisito dal pubblico), la televisione continua i suoi inestimabili offici:
a) Evitare consapevolezza e attenzione dirottando lo sguardo sul mercato delle patine, dei miti, delle stars, della moda.
b) Affiancare insicurezza panico e terrore su ogni altro aspetto della convivenza sociale. Così facendo non si avranno delle persone, dei popoli o dei cittadini; ma un'indistinta massa di servi comatosi e impauriti pronta a seguire ed onorare ogni comanda avanzata dall'élite al soglio.

Oltre questo, televisione e stampa, a livello più sottile di comunicazioni simboliche e cifrate, informano alcune congreghe e fratelli su intenti o risvolti comuni: unico vero servizio di informazione per pochi... di cui ovviamente i polli in batteria non sanno nulla (Qui habet aures audiendi, audiat).
Queste riflessioni preliminari sull'assoggettamento delle popolazioni ai dogmi propagandistici dell'informazione ufficiale, è ancora indispensabile se si vuole iniziare a smantellare i panneggi criminosi della menzogna sotto cui da secoli
il sistema opera divide e impera.

Parte seconda
Le premesse della crisi: banche, usura, schiavitù, illusione e connivenza politica


Quando un governo dipende dai banchieri per il denaro,
questi ultimi, e non i capi del governo, controllano la situazione, dato che la mano che dà è al di sopra della mano che riceve... Il denaro non ha madrepatria e i finanzieri non hanno patriottismo, né decenza:il loro unico obiettivo è il profitto.

Napoleone Bonaparte, 1815



1.
Il fantasma dell'attuale crisi globale, nel suo trito clichè, è l'ennesima secolare partita fittizia che i soliti bari intentano a danno di popoli e governi. L'ennesimo giochetto, perfezionatosi col tempo, che un manipolo di congiurati settari (sempre gli stessi) organizzano sulla pelle delle persone.
E' talmente evidente antico e collaudato che riesce davvero difficile constatare il consenso che l'ignoranza globale ad esso accorda . Ma, direbbe Chamfort, "ci sono scemenze ben presentate come ci sono scemi ben vestiti"... Il che non attenua minimamente la responsabilità di ciascuno visto che l'osservazione tende a biasimare l'incapacità divisante delle menti in generale più che lodare le doti trasformiste degli scemi al potere. Deambulare in un mondo di teleutenti asserviti e narcotizzati dalla marea di scempiaggini quotidianamente iniettate, diviene, per quanto mi riguarda, particolarmente penoso e grottesco. Sembra di aggirarsi tra le corsie di un'unico vasto reparto di terapia intensiva volto a mantenere stabile il livello comatoso dei degenti. Il mondo è un'ospedale. Al suo interno, attraverso amorevoli scrupoli medicamentosi, viene garantito un quadro clinico di cronica assuefazione alle terapie d'ufficio che consenta quel minimo di funzioni vitali a milioni di volontari in perenne sfruttamento sanitario. La mostruosità complessiva dell'inganno, in tutte le manifestazioni specifiche, è talmente palese e tangibile da richiedere un sonno indotto incredibilmente efficiente e continuato per non essere avvertita. Ma richiede altresì una vocazione al sonno, alla sudditanza, alla letargia, difficilmente giustificabili.

Queste ciurme di membra esangui che naufragano su vascelli alla deriva, non vedono che nebbie. E se qualcuno ha la dubbia ventura di sollevare quel velo, raramente sarà stimato o coperto di privilegi; raramente avrà la semplice possibilità di condividere o divulgare certi traguardi (se non a rischio della propria incolumità o in connivenza discrezionale e remunerativa con il sistema medesimo).
Nel Vangelo di Tomaso, non riconosciuto dalle imberbi sacralità ecclesiali, Gesù afferma: “Colui che ha conosciuto il mondo non ha trovato che un cadavere; e colui che ha trovato un cadavere è superiore al mondo” (42, 30).
Superiore, forse. Ma anche solo, come lo gnostico nel mondo. Solo a vegliare cadaveri.
Per questo, ch’io possa dimenticare e tornare nell’oblio. In attessa che ciò si realizzi lancerò ancora qualche appello tra le maglie energetiche di questo grande e fantasmatico vezzo olografico chiamato Universo, nella speranza che le sue generali interconnessioni quantiche favoriscano una latente o remota influenza sulla mente dei degenti planetari.

Come l'universo, il denaro è un'illusione o, per dirla con Kierkegaard, "pura astrazione".
Ma a differenza dell'illusione originaria indagata da tanta filosofia indiana, oltre che da Platone Berkeley Schopenhauer Ighina o David Bohm, la seconda è artificiosa e interessata. Il denaro comunemente inteso non esiste, se non nella vostra mente. La sua convenzione strumentale è solo uno tra gli innumerevoli dogmi instillati nel corso dei secoli: riposa sul vostro sonno. Il sistema monetario viene mantenuto in vita sano (cioè malato) per consentire l'indebita perpetuazione di una truffa secolare basata sul debito e sui fantasmi percettivi dell'insolvenza che ne derivano. Tutto, oggi più che mai, fondato sul nulla. Detto sistema, assiomatico come tutti gli altri allestiti nel tempo, non solo non è l'unico, ma semplicemente è il peggiore.
Da esso deriva la schiavitù occupazionale, fiscale, reddituale, sanitaria, energetica, istituzionale, mentale, istruttiva, educativa, spirituale etc.
Questo nulla chiamato denaro, oltre a controllare ed ovattare le menti per tutto ciò che esso di fatto comporta nelle vostre disastrosissime vite, ingenera continue e svariate paure in una sorta di ubiqua e ramificata creazione ex nihilo. Se non siete beneficiari di questo "nulla" sotto forma di cifre digitali o dell'equivalente in banconote (del valore tipografico di appena 0,30 centesimi cadauna), potete crepare di fame per strada o sotto un ponte. Tanto vale la vostra vita. O meglio: tanto desiderate che valga... E non in nome della "Santa asinità" cinquecentesca, ma dell'empia ed oscena asinità contemporanea.

L'essere umano, se non è debitamente ligio alla schiavitù monetaria del lavoro fondata sul nulla, vale meno di quel pezzo di carta che gli consentirebbe di sopravvivere. Solo di questo in effetti (una volta accettati i dettami del vassallaggio) si tratta: sopravvivere... mangiucchiare... con tutto il senso di instabilità inquietudine frustrazioni e patologie che ne derivano (consapevolmente o meno). La portata globale del panico indotto dall'attuale crisi economica ne è l'enfatizzazione più magniloquente e palese; ed anche più ridicola e grottesca, se non fosse per i biechi intenti sottesi al disegno. La parata d'attendenti camerieri e garzoni sugli schermi è tanto più falsa e simulata quanto più incredibile è la messe di palle divulgate. Mi riferisco in particolar modo ai politicastri, ai ragioneri d'ufficio e ai pennivendoli al soldo. Le banche centrali sono private associazioni a delinquere che emettono moneta senza alcuna copertura in oro o metalli preziosi, creandola letteralmente dal nulla al costo tipografico. E questo solamente per quella minima parte di moneta tangibile in circolazione che costituisce circa il 10% del volume complessivo di transazioni. Il resto sono semplici numeri su schermi contabili, nulla di più. Il denaro viene prestato allo stato (con un tasso di sconto deciso dalle banche stesse) il quale indebita la collettività espropriandola di mezzi dignità e libertà grazie al giogo del lavoro e al conseguente prelievo fiscale volto esclusivamente a ripagare quel debito eterno contratto con la banca e gli enormi interessi che ne derivano. I grassi banchieri nazionali e internazionali si appropriano della vita e del sangue di milioni di persone in tutto il mondo riducendoli in schiavitù con la connivenza dei governi e dei leader politici. Costoro, cedendo la sovranità monetaria alle lobbies massonico-bancarie (che attraverso i loro istituti e la finanza controllano il mondo), hanno deliberatamente espropriato i cittadini di qualunque diritto o libertà in cambio di privilegi personali e garanzie di casta.

In soldoni: per mezzo dei camerieri al potere lo Stato chiede x milioni di euro alla banca centrale privata (che spende 30 centesimi per stampare una banconota senza più l'obbligo della convertibilità in oro) e stampa a sua volta titoli del debito pubblico in contropartita. Il denaro emesso dalle usurocrazie centrali all'atto dell'emissione è gravato di debito a spese della collettività in quanto prestato. La banca carica il costo tipografico almeno del 200% nel momento stesso in cui emette. Di questa carta straccia sorta ex nihilo, lo Stato non deve restituire il valore intrinseco reale (cioè l'irrisorio costo tipografico), ma il valore nominale di facciata più gli interessi applicati. La differenza, ovvero la rendita da Signoraggio, se la mette in tasca il banchiere, unica figura dell'intero processo che, come tutti gli usurai, guadagna senza lavorare.
La classe politica connivente non fa che drenare sangue e risorse al cittadino tramite l'infame prelievo fiscale e la barbara coercizione al sudore della fronte.
Il cittadino è schiavo del suo impiego in quanto base di una truffa secolare. Si può dire che egli fatichi tutta la vita o quasi (spesso con straordinari e doppi impieghi lavorativi) unicamente per arricchire l'elite bancaria al potere. Poche briciole della torta vengono lasciate cadere in suo favore consentendo così l'illusione di un misurato compenso alle proprie fatiche. Ma egli ignora completamente la portata complessiva della torta/affare. In cambio di beni e ricchezza reale prodotti, il lavoratore viene foraggiato con assegni e pezzi di carta dal valore nullo, con accrediti fittizi di qualcosa che non esiste. Chi si sottrae a queste catene o chi, sventuratamente, per natali e latitudini, non ha neanche accesso al giogo del servaggio impiegatizio, è libero... libero di morire di fame. Milioni di cittadini in tutto il mondo sono schiavi inconsapevoli. E la schiavitù, da sempre, rappresenta la componente essenziale dell'economia tradizionalmente intesa. Basti pensare all'antica Grecia o alla civiltà romana. Quella odierna non ha neanche la dignità della consapevolezza o della regolamentazione esplicita.
E se spesso il numero di schiavi, in passato, superava il numero di uomini liberi, oggigiorno la (s)proporzione è mostruosa: poche decine di famiglie ed i loro accoliti al potere contro il resto del mondo ai loro piedi, politici compresi. Come si può pensare che sul nostro pianeta (magari condiviso... ma prevalentemente nostro) l'uomo debba pagare per vivere? Come è possibile che in natura i mammiferi "inferiori" siano liberi di sfamarsi ed attingere a risorse comuni mentre il mammifero dei mammiferi muoia di fame e di sete nelle medesime aree geografiche?



2.
La farsa costituzionale, la sacra inviolabilità dei suoi articoli, fu concepita al solo scopo di promuovere consolidare e rendere accettabile l'inganno sotto mentite spoglie. Difatti per le congreghe al potere simili articoli e principi sono fastidiosi intralci da aggirare con perizia e senza troppi clamori; ma anche utili vessilli da sbandierare ed incensare alla bisogna.
Come potrebbero poi delle alte cariche giurare in segreto e con vincolo di omertà tutt'altri statuti in palese contrasto con quelli pubblici messi a decoro della nostra Repubblica? Come potrebbe il risibile inno nostrano accomunare orgogliosamente tutti gli italiani se fu concepito ed è rivolto a determinati "Fratelli d'Italia" e non al popolo italiano? Come ci si può feticisticamente commuovere davanti lo sventolio di una bandiera prati sangue e monti quando il simbolismo cromatico fu dettato esclusivamente dai colori d'elezione d'una certa potente congrega? Ma questo gli italiani non lo sanno: cantano un inno che non li contempla e baciano una bandiera che non li rappresenta, nella quale avvolgono le spoglie dei figli morti in guerre e stragi, caduti con onore in virtù di quella stessa bandiera...

Detto questo direi che gli statuti bancari sono molto più sacri reali e vincolanti per il cittadino rispetto a qualsivoglia parodia democratica.
Dinanzi al primo articolo della nostra "Carta" (che ha un valore reale e/o simbolico addirittura inferiore a quello delle banconote), chi ha compreso un minimo le reali "politiche" sottese al sistema vigente, non potrà che ridere o imprecare, intentare crimini nei confronti di chi a palazzo puntualmente ne solfeggia l'eco, o, quantomeno, promuovere l'unico impiego possibile che quella "carta" invoca. Tutti lo ricordano a memoria: « L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. » E già ci sarebbe da chiedersi perchè tutti lo ricordino e perchè nulla si sappia delle politiche monetarie vigenti. Tra le sovranità cui allude l'articolo infatti, quella monetaria dovrebbe essere ai primi posti.

Sul fatto che l'italia sia una Repubblica (al di là di false e stucchevoli consuetudini elettive e propagandistiche) ci piove... e molto anche.
In che modo questa res-publica, fittamente controllata e ampiamente pagata (sovvenzionata), appartiene a tutti ? A partire da ciò che in sommo grado dovrebbe costituire patrimonio dell'umanità, libera cosa pubblica, come ad esempio le mirabili opere artistiche e architettoniche del potere (politico militare ecclesiastico), sino agli squallidi loculi domestici di proprietà delle banche, alle strade, all'acqua, agli enti, a tutto ciò che da affittuari schedati e controllati paghiamo all'erario statale (cioè bancario), cosa ci sarebbe in definitiva di nostro, di umanamente e liberamente accessibile? Sarebbe come dire che il popolo di un istituto penitenziario è libero padrone della struttura per il fatto che mangia e deambula al suo interno. La nostra Repubblica (o l'intera Unione Europea) è un super carcere di proporzioni allargate non meno controllato, non meno diretto, non meno asservito; un luogo dove se non hai carta moneta non è possibile sopravvivere. Figuriamoci spostarsi, godere di beni e servizi, avere un tetto, visitare un museo o accedere ad una carica pubblica! Potrebbe forse uno sconosciuto, senza mezzi, magari con l'intento di diffamare pubblicamente la distorsione criminale del sistema, candidarsi (o essere candidato dal duopolio di gelliana memoria) ed avere qualche speranza di riuscita?
Come potrebbe essere libero un essere umano bollato sin dalla nascita con un certificato anagrafico in tutto e per tutto analogo a quello merceologico. Dal momento in cui viene al mondo l'uomo cessa di essere uomo per divenire cittadino/merce a garanzia del sistema. Di fatto è un vivo prodotto di scambio su cui speculare, con tanto di bolla d'accompagnamento identificativa al seguito. Si fa finta di concedere diritti che naturalmente ha e nessuno potrebbe concedere. Si limita in ogni senso la libertà personale con finti codici e guirisdizioni, sanzioni e risvolti penali. Lo si sottopone illegittimamente alla Giustizia ed ai tribunali, ordini istituiti dai propri affiliati e per ciò stesso effettivamente vincolanti solo per gli aderenti all'ordine medesimo. La giustizia esercitata sulle persone fisiche è un altro secolare inganno ordito per limitare e controllare gli individui che non hanno limiti se non quelli dettati dalla propria coscienza e consapevolezza (purtroppo ora corrotta e limitata). Ma Kafka nelle scuole viene "spiegato" altrimenti.


Le elezioni politiche, il servaggio delle istituzioni, come accennato, sono una farsa per chi ancora confida in una croce (la propria) sulla scheda elettorale. I governi non esistono. Sono pura cosmesi e depistaggio di Stato. Il tutto sovvenzionato in maniera più che egregia dal cittadino medesimo in grazia della propria prigionia e in favore delle grandi usurocrazie finanziarie.
"Dare alle banche la possibilità di creare la moneta - ammetteva Sir Josiah Stamp, vecchio governatore della banca d'Inghilterra - è come darsi in schiavitù e pagarsela pure". Che l'accesso alle funzioni pubbliche, a dispetto delle monarchie, non avvenga per ereditarietà o appartenenza dinastica (e non è sempre vero), ma magari per censo potere o associazionismo massonico, non fa alcuna differenza (si parla ovviamente delle sfere più influenti di politica nazionale, non di quelle condominiali dove strepita il garrulo consigliere comunale). Le stesse diversificazioni dei sistemi costituzionali nei vari paesi, sono illusorie, confezionate ad arte. Se manca il controllo popolare della moneta sonante l'asservimento è garantito, indipendentemente dalle note costituzionali flautate a palazzo. Come lapidariamente asserì Mayer Anselm Rothschild (della dinastia omonima da secoli ai vertici della piramide) "Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione, e mi infischierò di chi ne fa le leggi".

E' vero che coloro che sono "temporaneamente chiamati" a dirigere questa res-publica non sono proprietari ma servitori. Tuttavia non dello stato o del popolo come dir si voglia; bensì degli alti patronati economici e finanziari che attraverso il sistema bancario governano il pianeta.
Che i cittadini, assorbiti dalla politica dai media e dalle sagre, rimangano nell'ignoranza più assoluta rispetto alla loro posizione (cioè proni e senza guardiaspalle al seguito), è di fondamentale importanza. Se non lo fossero il castello crollerebbe in men che non si dica. Non a caso Henry Ford ebbe a dire: “E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina". Quali altri motivi avrebbe avuto per una dichiarazione del genere?

Alla luce di queste considerazioni, sempre occhieggiando l'art. 1 della vostra costituzione, parole come democrazia o sovranità popolare hanno forse una ragion d'essere che esuli dalla mera propaganda o dalla mistificazione rassicurante? L'intero mondo è nelle mani dei perversi disegni di poche famiglie in auge. Di sovrano il popolo non ha nulla; men che mai la fondamentale proprietà della moneta che lo Stato (i governi allestiti) hanno provveduto a demandare a terzi. Il tutto in maniera illecita e incostituzionale, violando, sotto gli occhi di tutti, sia l'art. 1 della loro beneamata costituzione (cedendo la sovranità monetaria a soggetto diverso dallo Stato e per il 95% privato: la Banca D'Italia); sia l'art. 11 (demandando ulteriormente tale sovranità al tempio europeo - sovranazionale ed extraterritoriale - della BCE, centro signorante del potere monetario che non risulta sia uno stato o che risponda a qualche controllo da parte di essi).

Una cosa risponde parzialmente al vero nel sigillo costituzionale: che questo fantasma Repubblicano si fondi sul lavoro. Tuttavia non nell'accezione nobilitante che nei secoli Chiesa e Stato hanno dato ad intendere per comune interesse. Ma nell'accezione degradante di obbligo necessario e necessitante al fine di sopravvivere nel torpore e nell'ignoranza, perpetuando gli interessi di una élite e centralizzandone il potere. Essere cioè il più possibile occupati in impieghi monotoni e frustranti (pena la fame) in totale spregio alla peculiare vocazione umana celebrata per millenni da maestri sapienti e dottrine d'ogni sorta; vocazione debitamente occultata nei secoli dalle religioni ufficiali, dalle scienze ufficiali, dalle storie ufficiali e dalle filosofie di stato. Il posto di lavoro, l'impiego coatto nella catena di montaggio, sono supremi paradigmi funzionali al potere. Non la libera creatività lavorativa, la libera ricerca spirituale, scientifica, artistica o il gurdjieffiano "lavoro su di sé" per una reale comprensione del bagaglio universale che ci anima e accomuna.
"Lo Stato si fonda sulla schiavitù del lavoro. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto" ammoniva l'obliato Max Stirner.

Domanda: perchè lo stato invece di stampare titoli non torna a stampare direttamente la moneta in favore dei cittadini evitando così il fantasmatico cappio del debito pubblico? I cittadini sarebbero impiegati sul lavoro per un tempo pari circa ad un quarto delle ore attuali, giusto per consentire qualche servizio a suo beneficio. Viste le premesse a questo excursus, mi concederò il lusso di non rispondere, nell'illusione che la maggiorparte dei lettori intuisca e comprenda al volo le motivazioni che comprendono il quesito. Faccio solo notare che nel 1921, dalle colonne del New York Times, Thomas Edison faceva la stessa riflessione: "Assurdo dire che il nostro paese può emettere $30,000,000 in titoli ma non $30,000,000 in moneta. Entrambe sono promesse di pagamento; ma una promessa ingrassa l'usuraio, l'altra invece aiuta la collettività". Ad essa affianco queste altre parole di James Garfield, 20° presidente degli Stati Uniti : "Chiunque controlli l'ammontare del denaro circolante in un paese e' il padrone assoluto della sua industria e del suo commercio. E quando capisci che l'intero sistema e' facilmente controllato, in un modo o nell'altro, da una ristrettissima élite, non avrai bisogno che qualcuno ti spieghi come nascono i periodi di inflazione e deflazione". Prego il lettore di tenere a mente quest'ultima osservazione per il discorso che svilupperò in seguito. Dovrebbe comunque già essere abbastanza chiaro quanto una banca centrale privata, che di fatto controlla un'intera nazione prestando moneta, possa agire sul tasso di sconto scatenando a piacimento crisi finanziarie dal nulla sul nulla o, se si vuole, sul nulla del nulla. La truffa originaria perpetrata dalle loggie centrali (banche) si consolida e perpetua anche con le banche ordinarie. Quando sottoscrivete un prestito o un mutuo nel vostro istituto di (s)fiducia, non penserete certo che si stampino pezzi di carta o vengano movimentate risorse aurifere. Quello che la banca con grande dispendio lavorativo e di capitale opera è scrivere la somma prestata sul monitor a vostro nome. Denaro inesistente, creato dal nulla, che probabilmente vi impegnerà sino al resto dei vostri giorni.

La banca non presta nulla di proprio e, a ben vedere, non presta nulla. Da quel momento sarete debitori della somma pattuita, più i relativi interessi, per del denaro inesistente ceduto a costo zero. Da quel momento ci si autoproclama finanziatori di se stessi.
Perchè a questo punto non è possibile accreditarsi autonomamente la stessa somma dal computer domestico senza interessi e senza lo spettro dell'insolvenza? Perchè una simile variante di autofinanziamento non troverebbe riscontro legale?

La truffa tuttavia non è solo ab origine, ma consequenziale.

Con il regolamentato meccanismo/truffa della "riserva frazionaria", ogni qual volta depositate una somma sul vostro conto corrente date alla banca il diritto di prestare almeno dieci volte tanto. E dico almeno poichè la truffa si basa sul coefficiente di riserva applicato che può variare dall'1,6% al 12%. Il meccanismo ovviamente è inversamente proporzionale. Più basso è il coefficiente più alta sarà la somma inesistente da elargire. Con il coefficiente al 2% la banca perpetua il miracolo sul deposito per cinquanta volte.
Ogni singola banconota nelle vostre tasche è un debito contratto con qualcun altro su del denaro inesistente. La montagna di debiti che cittadini imprese e stati contraggono nel tempo, non è altro che vento e scrittura contabile. Ancora una volta ad ammonire è il fantasma, l'illusione; un'illusione a cui collettivamente diamo corpo e sostanza nella più cieca credulità. Si pensi al cosiddetto "debito del terzo mondo", sempre prontamente sbandierato e strumentalizzato dai paladini dell'equità e della giustizia sociale. Un enorme giogo fittizio utile per asservire sfruttare sterminare e tenere in scacco intere nazioni. Un'illusione a monte, accettata per ignoranza e servilismo, genera da secoli distruzioni, morte, fame, guerre, genocidi, suicidi... Il debito, per gli stati, non è un "problema" da risolvere come cercano di farvi credere (basterebbe smettere di credere nell'illusione); ma un "sistema" da preservare per mantenere gli assetti soggioganti del potere massonico/bancario in auge.



3.
Come farebbe dunque lo Stato italiano o l'UE a gestire questa crisi economica se non possiede nulla? Non possiede la moneta, e da decenni oramai, con il mito delle privatizzazioni e del liberismo propagandato dal solito potere, non possiede più alcun bene o ricchezza reale. Tutto demandato a società private che, al fondo, ne nascondono di segrete; e, come arguì felicemente Ambrose Bierce, le Società per azioni non sono altro che "un ingegnoso stratagemma per ottenere un profitto individuale senza responsabilità individuale".
Ciononostante il "debitore stato" si accolla il debito del "debitore banca" rendendo un debito inesistente (quello bancario) reale ed esistente per i cittadini coscritti a lavoro. "Debito", tra l'altro, che non potrà mai essere ripianato essendo fisiologicamente concepito per espandersi e ingabbiare. I soldi della nostra coscrizione non fanno che pagare gli interessi sugli interessi degli interessi.

L'invenzione della cosidetta "Finanza" ha provveduto a collaudare gestire ed economizzare ciò che non si ha e che, peggio, non esiste; attività particolarmente care a gruppi quali Banck of America, Marrill Lynch, Bank of New York Mellon, Citigroup, Goldman Sachs, Jp Morgan Chase, Morgan Stanley, State Street e Wells Fargo. Simili fantasmi che architettano le crisi per consolidare potere e capitalizzare profitti sulla pelle di miliardi di individui (esistenti e di là da venire essendo di fatto indebitati sin dalle acque materne), chiedono ed ottengono finanche una solidale distribuzione delle perdite a carico dei cosiddetti contribuenti, i quali, in quanto tali, non si sogneranno mai di rivendicare una solidale redistribuzione dei guadagni. E intanto si lamentano, inveiscono contro i politici, cambiano partito, cambiano sindacato, cambiano tessere, fondano associazioni in difesa del consumato (questa dovrebbe essere la giusta dicitura), organizzano scioperi e strscioni fra transenne manganelli e tute blu, belano avvilenti coretti rivendicativi sotto i palazzi, rovesciano qualche cassonetto, infrangono qualche vetrina, sguazzano sotto gli idranti delle camionette da loro pagate e invocate, sciamano in lacrime sotto i fumi commoventi sparati dai fedeli tutori dell'ordine... e poi, finalmente, stanchi, lacerati, più divisi e sospettosi gli uni degli altri, rincasano nel mirabile loculo dell'ipoteca domestica e, da buoni condomini, sprofondano in poltrona davanti alla TV, abbracciati rinfrancati e coccolati dalla Carrà, dalla Ventura, da Costanzo, da Piero Angela, Santoro e Travaglio.
Non resta dunque che confidare nelle solerti previsioni di Huxley: "Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici".


Il professor Carrol Quigley in un suo libro (Tragedy and Hope) spiega come nei "banchieri internazionali" sia evidente l'intento di "di creare un sistema mondiale di controllo finanziario che sia in mani private e che sia in grado di dominare il sistema politico di ogni paese e l'intera economia mondiale".
Contro questa grande illusione monetaria del sistema debito non si può che opporre un risveglio cosciente generale e una libera affermazione di sé. Per fare questo, di nuovo, è necessario guardarsi dentro, abbandonare ogni dipendenza mediatica, mettere in dubbio (e poi in crisi) l'attuale sistema di valori e il moderno affarismo culturale. In questo senso boicottare l'informazione ufficiale, rispedirla al mittente, disapprendere quanto finora appreso e cercare di informarsi in maniera intelligente su quanto accade alle nostre spalle è di vitale importanza. Non si può continuare stupidamente a ripetere che il debito uccide milioni di bambini in Africa (cosa scientemente voluta e programmata). Non è l'illusione in sé ad uccidere, ma chi architetta ed esporta l'illusione nel mondo. Sono i banchieri sovranazionali che uccidono i bambini creando debito dal nulla (il controllo demografico è una priorità per il controllo in generale).
E' la connivenza politica col sistema a far strage di innocenti. Siamo, in ultima analisi, noi e la nostra ignoranza a consentirlo.


Le guerre sono puntelli fondamentali per la cristallizzazione del sistema e per l'esautorazione di qualsivoglia sovranità particolare. I conflitti sono funzionali all'asservimento economico (e quindi politico sociale culturale e informativo) di un paese, giovano in sommo grado al rafforzamento egemonico del potere elitario.
Le banche creano denaro e alimentano entrambi gli schieramenti in lotta fomentando il terreno di scontro (di nuovo il giogo enorme dei profitti basato sugli interessi). D'altra parte controllano anche le industrie belliche cui gli schieramenti si rivolgono spendendo le ingenti somme prestate. I capitali rientrano in possesso delle banche sia attraverso queste industrie sia attraverso le imposizioni sul prestito originario. Ma ogni debito contratto per distruggere comporta un ulteriore debito per ricostruire. Immaginate ad esempio l'enorme debito che graverà in Iraq dopo la ricostruzione. Ufficialmente potrà ritirarsi fino all'ultimo soldato. Di fatto quello stato (come l'Afghanistan e tanti altri) non ha più alcuna sovranità. E' ingabbiato nella morsa illusoria del debito ed è dunque colonia e reame occidentale, del sistema bancario occidentale, che, tra l'altro, controlla anche il sistema petrolifero.

Ed è proprio il petrolio che negli anni ha sostituito la copertura in oro. Basti pensare all'accordo stipulato tra la FED americana e l'OPEC in virtù del quale i produttori di petrolio avrebbero venduto i loro barili solo in cambio di dollari USA. Ciò per continuare a garantire fiumi di carta straccia accettabile sul mercato e negli scambi internazionali.
Anche un tordo allora capirebbe la natura di certe stragi e attentati e le guerre intraprese in nome della sicurezza mondiale e della prevenzione. E sempre un tordo non potrebbe che ridere di fronte alle solenni balle rammendate da due poveri idioti come Bush o Donald Rumsfeld.
Il tordo sì; i popoli no... evidentemente meno acuti dei tordi e più idioti di Bush e Rumsfeld.


Come sintetizza l’avvocato giornalista Marco della Luna “gli USA da decenni comprano a costo zero mezzo mondo e pagano ovunque “proxy armies” (eserciti che combattono guerre su mandato degli americani ndr) semplicemente stampando un diluvio di pezzi di carta - i dollari - che oggi mantengono il loro valore esclusivamente perché gli USA impongono che il petrolio sia pagato solo in dollari. Lo impongono facendo o minacciando guerra ai paesi petroliferi che cercano di vendere il loro petrolio in cambio di euro o altre valute. Se non ci fosse questa domanda militarmente imposta di dollari USA, questa valuta crollerebbe”.

E tutto questo solo per l'infame acquiescenza della politica (che ne sfrutta i privilegi) e per l'insana stoltezza dei popoli che ad essa dà credito e rappresentanza. D'altro canto opporsi a simili disegni secolari orditi da occulti potentati dinastici in deviata fratellanza universale, significherebbe acquisire prematuramente gli onori cimiteriali in terra consacrata. Significherebbe assurgere ai clamori della cronaca per moventi/motivi totalmente estranei alle reali premesse della dipartita. La morte non sarebbe eroica o pubblicamente riconosciuta per quello che effettivamente è stata; anzi, non sarebbe proprio riconosciuta nella ritualità della sua esecuzione. Né tantomeno servirebbe da esempio per una rivolta o per una presa di coscienza che scuota dal generale torpore. Ufficialmente sarà l'accidentale concorso di cause esterne, frutto del caso, di un incidente o di qualche squilibrato con la pistola pronto ad immolarsi per il gossip della storia ufficiale. Insomma, simili obiezioni ed esposizioni individuali andrebbero solo ad ingrossare le fila di un Lincoln, di un Kennedy o di un Hayder, perlomeno sino a quando il risveglio sarà sporadico e isolato.

PARTE TERZA La crisi indotta: Storia di un bluff





Siamo sull'orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la giusta crisi globale e le nazioni accetteranno il nuovo ordine mondiale.

David Rockefeller





1. La classe politica di turno, sotto il mito dell'alternanza e della farsa democratica, è pagata esclusivamente per coprire, colludere, partecipare e realizzare, con inganni ed elusioni, piani di cui sono ricattabili compartecipi; attuare con fair play demagogico le varie tappe del disegno macchinato dall'alto.
Fondamentale dunque dirigere lo sguardo delle folle altrove, ipnotizzare l'attenzione di elettori e mass media su false beghe ideologiche di palazzo. Gli enormi stipendi, le immunità e tutti i privilegi loro concessi sono la debita conseguenza di questo costante ufficio di inganno e alto tradimento perpetrato a danno di elettori nazioni e disegni costituzionali. Confidare in un governo, in un leader, in un partito, in un sistema elettorale e quant'altro, è semplicemente da imbecilli. Significa contribuire esattamente a finanziare il proprio asservimento con plauso e tifo da stadio. Con l'asservimento sovranazionale alla BCE, il quadro, è in dirittura d'arrivo. Da questo mostro indipendente e autoreferenziale dipendono le singole banche centrali di ogni nazione che detengono una quota associativa del supremo creatore centrale, organismo multitentacolare autofondante, non eletto, non controllato, non vincolato.
Il popolo, tramite l'acritico consenso al valore nominale (di facciata) attribuito a dei pezzi di carta, sottostà ad una relazione fondata sulla creazione continua di un "bene/strumento" inesistente, cioè ad una dipendenza esclusiva e fondante di ciò che è creato dal suo Creatore. Un po' come accade nella “filosofia dell'atto di essere” sviluppata da Tommaso d'Aquino in ambito teologico-cristiano. Grazie a questo atto continuo imperscrutabile e trascendente di creazione dal nulla con cui la BCE chiama all'essere una creatura, da cui dipende cioè l'esistenza e il sostentamento della creatura medesima e la sua specifica essenza (il fatto che sia ciò che si vuole essa sia), il Creatore BCE è invasivamente presente nella creatura in modo intimo e costitutivo pur non essendoci di fatto.
La differenza è che una simile presenza non tende a fondare un'autonomia della creatura attraverso legami veritieri e trasparenti, bensì a limitarne consapevolezza e libertà assoggettandola ad un regime schiavistico basato sulla vile illusione del denaro e sul martirio reale del lavoro. Il tutto senza l'assordante strepito e cigolio di catene evidenti.
Come si potrebbe lavorare sudare e magari morire con la consapevolezza di ingrassare le pance ad élite criminali dandosi in schiavitù, demandando a terzi il potere di vita e di morte su milioni di individui? Come può uno stato favorire e appoggiare le grandi usurocrazie mondiali, estorcere in sua vece e condannare il piccolo estorsore di quartiere?
In un simile contesto, quanto di casule potrebbero avere le fasi di espansione e depressione economica?
Ridotto ai minimi termini il gioco è di una semplicità imbarazzante. Le ampollose dissertazioni tecniche propagate dai media in questi ultimi mesi, ancora una volta sono fumo negli occhi e asservimento, quando non semplice ignoranza e analfabetismo.

In determinati periodi le banche elargiscono notevoli prestiti con un tasso di interesse relativamente basso. Le persone, entusiaste, corrono in massa dai propri carcerieri viste le vantaggiose condizioni di reclusione. I prestiti si moltiplicano, l'illusione si autofinanzia e rigenera aumentando sensibilmente la quantità di denaro in circolazione e la spesa dei cittadini. Il meccanismo economico, oliato di tutto punto, riparte sotto la spinta della maggiore domanda e offerta di beni e servizi. La santa occupazione, conseguentemente, trarrà i suoi benefici.
In queste circostanze si approfitta per contrarre debiti al di là delle normali esigenze, cavalcando l'onda anomala della fase espansiva.
Piene di fiducia verso il mercato e le istituzioni migliaia di persone accendono prestiti prima impensabili, rinnovando il parterre consumistico imposto e prediletto: televisori nuovi, guardaroba nuovi, telefoni nuovi, auto nuove, case nuove, vacanze esotiche etc. Stesso discorso per piccole medie e grandi imprese: aumentano gli investimenti per essere competitive e far fronte all'accresciuta domanda. Per quanto riguarda la Borsa e il mercato azionario, gli andamenti positivi coordinati dall'alto spingono la gente ad investire molti danari, magari sotto la guida di un consulente finanziario, in queste slot machine truccate.
Successivamente, all'apice dell'inganno, quando cioè gli effetti sortiti raggiungono le previsioni, le banche cominciano ad attivare la fase B del piano ritirando gradualmente gran parte della moneta in circolazione. Quelle centrali aumentano i tassi di interesse, quelle ordinarie, in nome della tutela, concedono sempre meno prestiti. Il denaro fino ad allora utilizzato per vitalizzare gli scambi viene progressivamente dirottato alla fonte, cioè di nuovo alle banche per ripagare gli alti interessi in corso derivanti dai prestiti precedentemente elargiti.
Il denaro comincerà a scarseggiare in misura sempre più sensibile, gli acquisti diminuiranno vertiginosamente, il ciclo economico, tra mille scuse e pretesti, tornerà ad incepparsi, le aziende dovranno espellere sempre più lavoratori o porli in regime di cassa integrazione.
Il denaro fruibile, essendo insufficente per ripianare i debiti, precipiterà la gente nella paura e nella disperazione (di nuovo l'arma millenaria della paura e dell'insicurezza). Molte persone, gravate dagli interessi e senza più lavoro, perderanno le case (ipotecate in favore delle banche), intere famiglie soffriranno di stenti umiliazioni o elemosine di stato, molte imprese falliranno ed i loro beni di nuovo saranno confiscati dalle banche.
Marx, che non era uno sciocco, scriveva: "queste crisi si verificano proprio nel momento in cui l’interminabile catena di pagamenti, ed il sistema artificiale atto a regolarli è in una situazione di pieno sviluppo".

La sovrapproduzione è un concetto cardine del sistema. Essa non serve minimamente a sollevare dalla fame e dall'indigenza gran parte del mondo, ma ad indebitare sino al collasso i mercati di riferimento e a profilare guerre. Per chi non lo avesse ancora capito crisi economiche e guerre sono complementari.
L'eccesso di beni prodotti trova una sua perversa via di fuga nello sfruttamento capitalistico del mercato interno della nazione soccombente. La libertà comunemente intesa non esiste. Men che mai nei tanto decantati regimi democratici occidentali. La libertà, come diceva Aldous Huxley, "non fiorisce in un paese che sta sempre sul piede di guerra, o che si prepara a combattere. Una crisi permanente giustifica il controllo su tutto e su tutti, da parte del governo centrale".
Tutto ciò sotto il patrocinio della nostra ignoranza e della nostra sudditanza. In ultima analisi il crimine è collettivo. Fummo concepiti come schiavi e continuiamo ad esserlo nella più completa insania e cecità, dimentichi del nostro dominio cosciente e delle autentiche vocazioni umane.
Come criceti giriamo forsennatamente nella ruota chiedendoci quando mai arriveremo. Pochissimi riescono a pensare, fermarsi, scendere dalla ruota e comprendere l'illusione, l'inganno del percorso. Preferiscono imputare la colpa dell'inarrestabile movimento alla ruota piuttosto che alle proprie zampe.
Criceti ridotti alla fame (mentale spirituale e alimentare) e con stipendi da fame. L'impegno dei servi intermedi in questo senso (politici magistrati sindacati economisti etc.) è assoluto. Avere intere nazioni, interi sistemi economici e dunque milioni di persone nella morsa crescente del debito, puo convenire ad un solo attore: il cartello bancario (che a sua volta comprende quello farmaceutico petrolifero bellico e alimentare).




2. Gli stipendi, per loro natura, oltre ad essere indegni, sono bassi e limitati. Conseguentemente il numero di beni che si può acquisire è modesto e determinato. Tuttavia, in nome del profitto e quindi del controllo, si produce sempre un numero di beni maggiore al fabbisogno; beni illusori, prescindibili, inutili, che tuttavia, di concerto, il belato civico impone e rende necessari. Per stare al passo coi consumi ed essendo impossibilitati alla fonte per via dei nostri magri salari, non possiamo che ricorrere al credito dei solerti e beneamati massoni bancari, sempre pronti a sacrificarsi per i nostri desideri. Più si produce in sovrabbondanza a salari da fame, più aumenta il debito in generale, più aumenteranno i guadagni bancari insieme al controllo e al potere.
E' chiaro allora perchè nei periodi di cosiddetta espansione gli interessi siano tenuti relativamente bassi, ed il marketing, i media, la propaganda, i governi, le multinazionali e le stesse banche incoraggino i polli ad indebitarsi sino al collo quasi fosse un'occasione da non perdere. Ovviamente nel successivo periodo di contrazione avranno tutto il tempo per spennarli a dovere.
In sostanza la causa dell'indebitamento, della crisi e della recessione conseguirà, grazie ad un regolamentato statuto delinquenziale fondato sul nulla, tutta la vera ricchezza accumulata dalla popolazione con fatiche e sudori.
Il denaro, fuor di metafora e a dispetto di qualsivoglia allegoria letteraria, è l'unico fiume che scorre verso la sorgente. La schiavitù lavorativa esiste per soddisfare questi meccanismi di ladrocinio a danno dei popoli. Questo meccanismo è planetario.
"Gli affari internazionali possono condurre le loro operazioni con pezzi di carta - arguiva Eric Ambler -, ma l'inchiostro usato è il sangue umano".

Ciò che telegiornali, corrispondenti economici (valletti) e tribune politiche raccontano in Tv, tra accesi dibattiti e astratti rimpalli di accuse, serve a coprire tutto ciò.
Il resto, prodotti finanziari e derivati tossici, sono mero decorativismo speculativo; non trascurabile... certamente, ma pur sempre ascrivibile a giochi di ingegneria finanziaria che fungono da specchietti per le allodole e ingarbugliano in una miriade di piani apparentemente differenziati le regole di un medesimo gioco, alimentando confusioni, interpretazioni, alibi e capri espiatori.

Il gioco è talmente vecchio e palese da risultare, per chi da tempo lo comprende, penoso e grottesco. Purtroppo, vista l'ignoranza generale, lo stesso ha ripercussioni globali a dir poco nefaste.
La crisi economica odierna, nella frattalità delle sue diramazioni finanziarie, ricalca fondamentalmente un modello antichissimo.
Già molti secoli prima di Cristo, in Babilonia, assistiamo ad una "depressione" che coinvolse gli strati più bassi della popolazione. Il grano, frutto del duro lavoro contadino, era depositato in appositi silos governativi a fronte di una determinata certificazione che ne compensava il deposito. Successivamente, come si può facilmente intuire, lo strumento dei certificati fu esteso ad ogni tipo di scambio. I gestori di questo commercio divennero una sorta di proto-banchieri che cominciarono a prestare con interesse (un meccanismo non dissimile dall'attuale "riserva frazionaria") generando una situazione di forte sbilanciamento tra il debito complessivo ed il grano disponibile in deposito. L'intervento del re, per motivi strategici e militari, costrinse i banchieri ad una remissione del debito ed all'interruzione di una truffa che comunque si sarebbe ripetuta ciclicamente.
Lo stesso metodo fu poi radicato in Egitto e dominò per intere dinastie di faraoni. Le crisi ingenerate costringevano molti lavoratori e contadini a vendersi come schiavi per poter mangiare. Esattamente ciò che accade oggi con il sistema valutario privato basato sul debito e sulla coercizione lavorativa. Se non si è schiavi non si mangia; difficilmente si sopravvive.
In epoca romana, i retroscena della congiura di Catilina sussumono una situazione di forte crisi creditizia. Molti giovani patrizi, oberati dai debiti e dagli interessi, reclamavano una svolta politica che scongiurasse la morsa di una spirale senza fine. Come sempre accade il costante aumento del debito e l'insufficienza del denaro circolante piombò nella disperazione reduci, plebei, patrizi e senatori indebitati.
Nella sua ennesima candidatura a console Catilina propose nientemeno che l'estinzione dei debiti, attirandosi una folta schiera di sostenitori. Chiaramente tutto ciò fu osteggiato dai soliti banchieri dell'epoca (di estrazione greco-egizia) e l'elezione di Catilina, unitamente ai suoi piani cospirativi e grazie alla reiterata opposizione di Cicerone sfumò nuovamente. Catilina troverà coraggiosamente la morte intercettato e assediato dall'esercito di Caio Antonio presso Pistoia, dopo che molti dei suoi disertarono. Molti patrizi dovettero vendersi come schiavi e la storia, come di norma accade, fu riscritta a beneficio dei trionfatori.
Nerone, da par suo, diminuì la quantità di argento presente nelle monete lasciandone inalterato il valore nominale.
In epoca rinascimentale l'Alchimia, nell'accezione più pratica di trasmutazione del vile metallo in oro, non è altro che il lucroso affare della creazione monetaria. In Italia i Medici studiarono e approfondirono la questione raffinando il meccanismo della truffa guadagnandone in ricchezza e potere...




3. Come si vede da questa semplice e parziale rassegna l'ingranaggio del sistema ha subito, ad opera dei medesimi attori, un collaudo secolare di reggenza e occultamento. Ma in fondo la partitura non cambia. Ancora una volta il denaro circolante è insufficiente per ripianare i debiti accumulati. L'insolvenza non è un incidente. Il fulcro dell'espediente risiede proprio in essa e nella crescita illusoria del debito.
Comprendendo simili truffe si giustifica l'ira di Gesù nel Tempio (sarebbe contenibile oggi la sua ira in Vaticano a cospetto dei 'Banchieri di Dio'?). Si comprende meglio anche la valenza del ben noto passo che troviamo in Mt 6,12 ("Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori").
Questo raffinato sistema del debito ha consentito negli anni ad una piccola cricca di fratelli in grembiule il conseguimento di un potere centrale incontrastato.
Il sistema delle banche centrali nel mondo ricalca un modello feudale; l'azione è concertata, la strategia pattuita da accordi segreti. L'intero sistema è controllato e manipolato da questa élite. Le farse democratiche e politiche consentono di far sembrare il sistema sotto il controllo dei governi nazionali.
L'ultimo passo sarà la costituzione di un'unica banca centrale mondiale ed un'unica valuta globale elettronica che consenta un totale controllo delle transazioni e delle vite umane. Organismi di facciata come l'attuale banca mondiale, il FMI, il WTO, l'ONU, la BCE etc. non lavorano che per questo.
Dopo la riunione del G20 all’inizio di aprile 2009, non si è mancato di sottolineare quanto “il mondo abbia fatto un altro passo avanti verso la creazione di una valuta globale, con l’appoggio di una banca centrale globale, che gestisce la politica monetaria per tutta l’umanità”.

E' chiaro che la progressiva riduzione nella diversificazione delle valute in circolazione consente un maggior potere e controllo da parte di questi schivi e compassati banchieri. La nascita dell'euro è stato un passo verso quella meta e non un'agevolazione monetaria per il turista all'estero.
Passando al setaccio gli azionisti della Lehman Brothers (il "colosso" fallito pretesto della crisi) o quelli della Merrill Lynch, attraverso le varie Corporation coinvolte si risale agevolmente ai soliti noti; ovvero ai 2 rami d'oro del potere economico e finanziario mondiale: i Rockefeller ed i Rothschild, due storiche casate ebraiche protagoniste di quanto esposto (e di ben altro...).
Sfruttando da padroni il mercato fino all'osso, illegalmente e con la compiacenza dei governi, costoro mirano ad esaurire qualsivoglia produttiva vitalità dei mercati sino alla più completa sterilità degli stessi. Raggiunto l'obiettivo i colossi dai piedi d'argilla eretti alla bisogna, vengono fatti crollare (cioè fallire) in maniera controllata (un po' come accadde per le torri gemelle). Ovviamente falliscono per non pagare i creditori. La parola fallimento è però fuorviante; le banche non falliscono. Di facciata vengono coltivate propaggini fantasma per la messa in opera di progetti specifici. Quando l'obiettivo è raggiunto si potano i rami oramai improduttivi senza alcun danno per la pianta ed il fusto centrale; anzi con un generale rinvigorimento dello stesso. Più che fallire la banca cessa un ciclo di truffe per rivolgersi altrove. A fronte di un suo impegno nell'esborso di valori inesistenti acquisisce ricchezze beni e proprietà reali, rubandoli letteralmente a chi li produsse con fatica e lavoro.
Gli utili ovviamente saranno spartiti all'interno della cricca e l'enorme buco lasciato sarà ripianato dai fieri cittadini che, piagnucolando, imploreranno i loro pseudo governanti affinchè elargiscano qualche elemosina o li facciano lavorare 10 ore in più ad un salario inferiore rispetto a quello precedentemente percepito.
In altre parole: gli stessi truffatori eletti a palazzo con lo scopo di consentire la rovina dei popoli vengono di nuovo invocati dal belato di piazza quali paterni dispensatori di ottimismo, fari nella notte e prodighe casse di mutuo soccorso.
Naturalmente le grandi Corporation ringraziano rimettendosi al lavoro su nuovi mercati, capitalizzano il potere con nuove importanti fusioni, ottengono altre fondamentali privatizzazioni di servizi pubblici (acqua cibo salute energia etc.), limitano ulteriormente l'apparente libertà sociale in nome della sicurezza della stabilità e del controllo; limitazioni puntualmente eseguite dai servi di turno e di cui già se ne può apprezzare il mordente.
Tutto in vista del loro tanto agognato Nuovo Ordine Mondiale: cioè uno stato fascista globale di automi super controllati e manipolati, alla mercè di fanatici criminali da grembiule e compasso referenti della City of London, e cioè del vertice della massoneria mondiale: la Corona inglese. La frase posta ad epigrafe del presente capitolo basta a riassumere emblematicamente questa intera dissertazione.

E' evidente perchè chiunque cerchi professionalmente di portare anche in parte il sistema in luce (puntando il dito su banche poteri occulti e massoneria) venga diligentemente e ritualmente fatto fuori dalla scena. Per quanto riguarda la nostra cara Italietta basta ricordare Falcone, Borsellino, Ambrosoli o Molinari e le innumerevoli stragi di stato. Il belato di piazza potrebbe momentaneamente sopirsi se solo si constatasse l'assordante silenzio che da destra a sinistra perdura sul sistema bancario.

In realtà mentre il patriottico cittadino sprofonda sempre più nello sfruttamento, nello schiavismo, nella fame e nel controllo, i veri responsabili di simili disastri controllati non sono neanche minimamente citati o sospettati dai più, gli amministratori delle banche d'affari e commerciali si dimettono percependo liquidazioni milionarie, le banche "fallite" vengono salvate con iniezioni di liquidità dallo stato (dai cittadini) che quelle banche non controlla minimamente avendo ceduto la propria sovranità monetaria alle stesse divenendone fedele valletto.
La follia ha una misura? No, ed Erasmo si riconferma.
Il debitore Stato si concede il lusso caritatevole di concedere soldi al creditore dilapidando i cittadini con tasse e balzelli e prendendo nuovamente denaro in prestito con interessi.
Il progressivo e ricattabile impoverimento di una nazione a vantaggio di un megastato globale di banchieri e finanzieri d'assalto, in questo modo è garantito.
E se Easmo si riconferma in tutta la sua storica ed umana valenza, la follia non può essere che ammessa ed elogiata.
Nella Bibbia era già scritto. Un passo nel Deuteronomio sentenzia: «tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno» (Deuteronomio 15:6).
Coincidenza? No. Il piano è antico quanto il mondo. Il piano è più antico del mondo.

Antonio Perrotta