mercoledì 16 settembre 2009


PARTE TERZA La crisi indotta: Storia di un bluff





Siamo sull'orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la giusta crisi globale e le nazioni accetteranno il nuovo ordine mondiale.

David Rockefeller





1. La classe politica di turno, sotto il mito dell'alternanza e della farsa democratica, è pagata esclusivamente per coprire, colludere, partecipare e realizzare, con inganni ed elusioni, piani di cui sono ricattabili compartecipi; attuare con fair play demagogico le varie tappe del disegno macchinato dall'alto.
Fondamentale dunque dirigere lo sguardo delle folle altrove, ipnotizzare l'attenzione di elettori e mass media su false beghe ideologiche di palazzo. Gli enormi stipendi, le immunità e tutti i privilegi loro concessi sono la debita conseguenza di questo costante ufficio di inganno e alto tradimento perpetrato a danno di elettori nazioni e disegni costituzionali. Confidare in un governo, in un leader, in un partito, in un sistema elettorale e quant'altro, è semplicemente da imbecilli. Significa contribuire esattamente a finanziare il proprio asservimento con plauso e tifo da stadio. Con l'asservimento sovranazionale alla BCE, il quadro, è in dirittura d'arrivo. Da questo mostro indipendente e autoreferenziale dipendono le singole banche centrali di ogni nazione che detengono una quota associativa del supremo creatore centrale, organismo multitentacolare autofondante, non eletto, non controllato, non vincolato.
Il popolo, tramite l'acritico consenso al valore nominale (di facciata) attribuito a dei pezzi di carta, sottostà ad una relazione fondata sulla creazione continua di un "bene/strumento" inesistente, cioè ad una dipendenza esclusiva e fondante di ciò che è creato dal suo Creatore. Un po' come accade nella “filosofia dell'atto di essere” sviluppata da Tommaso d'Aquino in ambito teologico-cristiano. Grazie a questo atto continuo imperscrutabile e trascendente di creazione dal nulla con cui la BCE chiama all'essere una creatura, da cui dipende cioè l'esistenza e il sostentamento della creatura medesima e la sua specifica essenza (il fatto che sia ciò che si vuole essa sia), il Creatore BCE è invasivamente presente nella creatura in modo intimo e costitutivo pur non essendoci di fatto.
La differenza è che una simile presenza non tende a fondare un'autonomia della creatura attraverso legami veritieri e trasparenti, bensì a limitarne consapevolezza e libertà assoggettandola ad un regime schiavistico basato sulla vile illusione del denaro e sul martirio reale del lavoro. Il tutto senza l'assordante strepito e cigolio di catene evidenti.
Come si potrebbe lavorare sudare e magari morire con la consapevolezza di ingrassare le pance ad élite criminali dandosi in schiavitù, demandando a terzi il potere di vita e di morte su milioni di individui? Come può uno stato favorire e appoggiare le grandi usurocrazie mondiali, estorcere in sua vece e condannare il piccolo estorsore di quartiere?
In un simile contesto, quanto di casule potrebbero avere le fasi di espansione e depressione economica?
Ridotto ai minimi termini il gioco è di una semplicità imbarazzante. Le ampollose dissertazioni tecniche propagate dai media in questi ultimi mesi, ancora una volta sono fumo negli occhi e asservimento, quando non semplice ignoranza e analfabetismo.

In determinati periodi le banche elargiscono notevoli prestiti con un tasso di interesse relativamente basso. Le persone, entusiaste, corrono in massa dai propri carcerieri viste le vantaggiose condizioni di reclusione. I prestiti si moltiplicano, l'illusione si autofinanzia e rigenera aumentando sensibilmente la quantità di denaro in circolazione e la spesa dei cittadini. Il meccanismo economico, oliato di tutto punto, riparte sotto la spinta della maggiore domanda e offerta di beni e servizi. La santa occupazione, conseguentemente, trarrà i suoi benefici.
In queste circostanze si approfitta per contrarre debiti al di là delle normali esigenze, cavalcando l'onda anomala della fase espansiva.
Piene di fiducia verso il mercato e le istituzioni migliaia di persone accendono prestiti prima impensabili, rinnovando il parterre consumistico imposto e prediletto: televisori nuovi, guardaroba nuovi, telefoni nuovi, auto nuove, case nuove, vacanze esotiche etc. Stesso discorso per piccole medie e grandi imprese: aumentano gli investimenti per essere competitive e far fronte all'accresciuta domanda. Per quanto riguarda la Borsa e il mercato azionario, gli andamenti positivi coordinati dall'alto spingono la gente ad investire molti danari, magari sotto la guida di un consulente finanziario, in queste slot machine truccate.
Successivamente, all'apice dell'inganno, quando cioè gli effetti sortiti raggiungono le previsioni, le banche cominciano ad attivare la fase B del piano ritirando gradualmente gran parte della moneta in circolazione. Quelle centrali aumentano i tassi di interesse, quelle ordinarie, in nome della tutela, concedono sempre meno prestiti. Il denaro fino ad allora utilizzato per vitalizzare gli scambi viene progressivamente dirottato alla fonte, cioè di nuovo alle banche per ripagare gli alti interessi in corso derivanti dai prestiti precedentemente elargiti.
Il denaro comincerà a scarseggiare in misura sempre più sensibile, gli acquisti diminuiranno vertiginosamente, il ciclo economico, tra mille scuse e pretesti, tornerà ad incepparsi, le aziende dovranno espellere sempre più lavoratori o porli in regime di cassa integrazione.
Il denaro fruibile, essendo insufficente per ripianare i debiti, precipiterà la gente nella paura e nella disperazione (di nuovo l'arma millenaria della paura e dell'insicurezza). Molte persone, gravate dagli interessi e senza più lavoro, perderanno le case (ipotecate in favore delle banche), intere famiglie soffriranno di stenti umiliazioni o elemosine di stato, molte imprese falliranno ed i loro beni di nuovo saranno confiscati dalle banche.
Marx, che non era uno sciocco, scriveva: "queste crisi si verificano proprio nel momento in cui l’interminabile catena di pagamenti, ed il sistema artificiale atto a regolarli è in una situazione di pieno sviluppo".

La sovrapproduzione è un concetto cardine del sistema. Essa non serve minimamente a sollevare dalla fame e dall'indigenza gran parte del mondo, ma ad indebitare sino al collasso i mercati di riferimento e a profilare guerre. Per chi non lo avesse ancora capito crisi economiche e guerre sono complementari.
L'eccesso di beni prodotti trova una sua perversa via di fuga nello sfruttamento capitalistico del mercato interno della nazione soccombente. La libertà comunemente intesa non esiste. Men che mai nei tanto decantati regimi democratici occidentali. La libertà, come diceva Aldous Huxley, "non fiorisce in un paese che sta sempre sul piede di guerra, o che si prepara a combattere. Una crisi permanente giustifica il controllo su tutto e su tutti, da parte del governo centrale".
Tutto ciò sotto il patrocinio della nostra ignoranza e della nostra sudditanza. In ultima analisi il crimine è collettivo. Fummo concepiti come schiavi e continuiamo ad esserlo nella più completa insania e cecità, dimentichi del nostro dominio cosciente e delle autentiche vocazioni umane.
Come criceti giriamo forsennatamente nella ruota chiedendoci quando mai arriveremo. Pochissimi riescono a pensare, fermarsi, scendere dalla ruota e comprendere l'illusione, l'inganno del percorso. Preferiscono imputare la colpa dell'inarrestabile movimento alla ruota piuttosto che alle proprie zampe.
Criceti ridotti alla fame (mentale spirituale e alimentare) e con stipendi da fame. L'impegno dei servi intermedi in questo senso (politici magistrati sindacati economisti etc.) è assoluto. Avere intere nazioni, interi sistemi economici e dunque milioni di persone nella morsa crescente del debito, puo convenire ad un solo attore: il cartello bancario (che a sua volta comprende quello farmaceutico petrolifero bellico e alimentare).




2. Gli stipendi, per loro natura, oltre ad essere indegni, sono bassi e limitati. Conseguentemente il numero di beni che si può acquisire è modesto e determinato. Tuttavia, in nome del profitto e quindi del controllo, si produce sempre un numero di beni maggiore al fabbisogno; beni illusori, prescindibili, inutili, che tuttavia, di concerto, il belato civico impone e rende necessari. Per stare al passo coi consumi ed essendo impossibilitati alla fonte per via dei nostri magri salari, non possiamo che ricorrere al credito dei solerti e beneamati massoni bancari, sempre pronti a sacrificarsi per i nostri desideri. Più si produce in sovrabbondanza a salari da fame, più aumenta il debito in generale, più aumenteranno i guadagni bancari insieme al controllo e al potere.
E' chiaro allora perchè nei periodi di cosiddetta espansione gli interessi siano tenuti relativamente bassi, ed il marketing, i media, la propaganda, i governi, le multinazionali e le stesse banche incoraggino i polli ad indebitarsi sino al collo quasi fosse un'occasione da non perdere. Ovviamente nel successivo periodo di contrazione avranno tutto il tempo per spennarli a dovere.
In sostanza la causa dell'indebitamento, della crisi e della recessione conseguirà, grazie ad un regolamentato statuto delinquenziale fondato sul nulla, tutta la vera ricchezza accumulata dalla popolazione con fatiche e sudori.
Il denaro, fuor di metafora e a dispetto di qualsivoglia allegoria letteraria, è l'unico fiume che scorre verso la sorgente. La schiavitù lavorativa esiste per soddisfare questi meccanismi di ladrocinio a danno dei popoli. Questo meccanismo è planetario.
"Gli affari internazionali possono condurre le loro operazioni con pezzi di carta - arguiva Eric Ambler -, ma l'inchiostro usato è il sangue umano".

Ciò che telegiornali, corrispondenti economici (valletti) e tribune politiche raccontano in Tv, tra accesi dibattiti e astratti rimpalli di accuse, serve a coprire tutto ciò.
Il resto, prodotti finanziari e derivati tossici, sono mero decorativismo speculativo; non trascurabile... certamente, ma pur sempre ascrivibile a giochi di ingegneria finanziaria che fungono da specchietti per le allodole e ingarbugliano in una miriade di piani apparentemente differenziati le regole di un medesimo gioco, alimentando confusioni, interpretazioni, alibi e capri espiatori.

Il gioco è talmente vecchio e palese da risultare, per chi da tempo lo comprende, penoso e grottesco. Purtroppo, vista l'ignoranza generale, lo stesso ha ripercussioni globali a dir poco nefaste.
La crisi economica odierna, nella frattalità delle sue diramazioni finanziarie, ricalca fondamentalmente un modello antichissimo.
Già molti secoli prima di Cristo, in Babilonia, assistiamo ad una "depressione" che coinvolse gli strati più bassi della popolazione. Il grano, frutto del duro lavoro contadino, era depositato in appositi silos governativi a fronte di una determinata certificazione che ne compensava il deposito. Successivamente, come si può facilmente intuire, lo strumento dei certificati fu esteso ad ogni tipo di scambio. I gestori di questo commercio divennero una sorta di proto-banchieri che cominciarono a prestare con interesse (un meccanismo non dissimile dall'attuale "riserva frazionaria") generando una situazione di forte sbilanciamento tra il debito complessivo ed il grano disponibile in deposito. L'intervento del re, per motivi strategici e militari, costrinse i banchieri ad una remissione del debito ed all'interruzione di una truffa che comunque si sarebbe ripetuta ciclicamente.
Lo stesso metodo fu poi radicato in Egitto e dominò per intere dinastie di faraoni. Le crisi ingenerate costringevano molti lavoratori e contadini a vendersi come schiavi per poter mangiare. Esattamente ciò che accade oggi con il sistema valutario privato basato sul debito e sulla coercizione lavorativa. Se non si è schiavi non si mangia; difficilmente si sopravvive.
In epoca romana, i retroscena della congiura di Catilina sussumono una situazione di forte crisi creditizia. Molti giovani patrizi, oberati dai debiti e dagli interessi, reclamavano una svolta politica che scongiurasse la morsa di una spirale senza fine. Come sempre accade il costante aumento del debito e l'insufficienza del denaro circolante piombò nella disperazione reduci, plebei, patrizi e senatori indebitati.
Nella sua ennesima candidatura a console Catilina propose nientemeno che l'estinzione dei debiti, attirandosi una folta schiera di sostenitori. Chiaramente tutto ciò fu osteggiato dai soliti banchieri dell'epoca (di estrazione greco-egizia) e l'elezione di Catilina, unitamente ai suoi piani cospirativi e grazie alla reiterata opposizione di Cicerone sfumò nuovamente. Catilina troverà coraggiosamente la morte intercettato e assediato dall'esercito di Caio Antonio presso Pistoia, dopo che molti dei suoi disertarono. Molti patrizi dovettero vendersi come schiavi e la storia, come di norma accade, fu riscritta a beneficio dei trionfatori.
Nerone, da par suo, diminuì la quantità di argento presente nelle monete lasciandone inalterato il valore nominale.
In epoca rinascimentale l'Alchimia, nell'accezione più pratica di trasmutazione del vile metallo in oro, non è altro che il lucroso affare della creazione monetaria. In Italia i Medici studiarono e approfondirono la questione raffinando il meccanismo della truffa guadagnandone in ricchezza e potere...




3. Come si vede da questa semplice e parziale rassegna l'ingranaggio del sistema ha subito, ad opera dei medesimi attori, un collaudo secolare di reggenza e occultamento. Ma in fondo la partitura non cambia. Ancora una volta il denaro circolante è insufficiente per ripianare i debiti accumulati. L'insolvenza non è un incidente. Il fulcro dell'espediente risiede proprio in essa e nella crescita illusoria del debito.
Comprendendo simili truffe si giustifica l'ira di Gesù nel Tempio (sarebbe contenibile oggi la sua ira in Vaticano a cospetto dei 'Banchieri di Dio'?). Si comprende meglio anche la valenza del ben noto passo che troviamo in Mt 6,12 ("Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori").
Questo raffinato sistema del debito ha consentito negli anni ad una piccola cricca di fratelli in grembiule il conseguimento di un potere centrale incontrastato.
Il sistema delle banche centrali nel mondo ricalca un modello feudale; l'azione è concertata, la strategia pattuita da accordi segreti. L'intero sistema è controllato e manipolato da questa élite. Le farse democratiche e politiche consentono di far sembrare il sistema sotto il controllo dei governi nazionali.
L'ultimo passo sarà la costituzione di un'unica banca centrale mondiale ed un'unica valuta globale elettronica che consenta un totale controllo delle transazioni e delle vite umane. Organismi di facciata come l'attuale banca mondiale, il FMI, il WTO, l'ONU, la BCE etc. non lavorano che per questo.
Dopo la riunione del G20 all’inizio di aprile 2009, non si è mancato di sottolineare quanto “il mondo abbia fatto un altro passo avanti verso la creazione di una valuta globale, con l’appoggio di una banca centrale globale, che gestisce la politica monetaria per tutta l’umanità”.

E' chiaro che la progressiva riduzione nella diversificazione delle valute in circolazione consente un maggior potere e controllo da parte di questi schivi e compassati banchieri. La nascita dell'euro è stato un passo verso quella meta e non un'agevolazione monetaria per il turista all'estero.
Passando al setaccio gli azionisti della Lehman Brothers (il "colosso" fallito pretesto della crisi) o quelli della Merrill Lynch, attraverso le varie Corporation coinvolte si risale agevolmente ai soliti noti; ovvero ai 2 rami d'oro del potere economico e finanziario mondiale: i Rockefeller ed i Rothschild, due storiche casate ebraiche protagoniste di quanto esposto (e di ben altro...).
Sfruttando da padroni il mercato fino all'osso, illegalmente e con la compiacenza dei governi, costoro mirano ad esaurire qualsivoglia produttiva vitalità dei mercati sino alla più completa sterilità degli stessi. Raggiunto l'obiettivo i colossi dai piedi d'argilla eretti alla bisogna, vengono fatti crollare (cioè fallire) in maniera controllata (un po' come accadde per le torri gemelle). Ovviamente falliscono per non pagare i creditori. La parola fallimento è però fuorviante; le banche non falliscono. Di facciata vengono coltivate propaggini fantasma per la messa in opera di progetti specifici. Quando l'obiettivo è raggiunto si potano i rami oramai improduttivi senza alcun danno per la pianta ed il fusto centrale; anzi con un generale rinvigorimento dello stesso. Più che fallire la banca cessa un ciclo di truffe per rivolgersi altrove. A fronte di un suo impegno nell'esborso di valori inesistenti acquisisce ricchezze beni e proprietà reali, rubandoli letteralmente a chi li produsse con fatica e lavoro.
Gli utili ovviamente saranno spartiti all'interno della cricca e l'enorme buco lasciato sarà ripianato dai fieri cittadini che, piagnucolando, imploreranno i loro pseudo governanti affinchè elargiscano qualche elemosina o li facciano lavorare 10 ore in più ad un salario inferiore rispetto a quello precedentemente percepito.
In altre parole: gli stessi truffatori eletti a palazzo con lo scopo di consentire la rovina dei popoli vengono di nuovo invocati dal belato di piazza quali paterni dispensatori di ottimismo, fari nella notte e prodighe casse di mutuo soccorso.
Naturalmente le grandi Corporation ringraziano rimettendosi al lavoro su nuovi mercati, capitalizzano il potere con nuove importanti fusioni, ottengono altre fondamentali privatizzazioni di servizi pubblici (acqua cibo salute energia etc.), limitano ulteriormente l'apparente libertà sociale in nome della sicurezza della stabilità e del controllo; limitazioni puntualmente eseguite dai servi di turno e di cui già se ne può apprezzare il mordente.
Tutto in vista del loro tanto agognato Nuovo Ordine Mondiale: cioè uno stato fascista globale di automi super controllati e manipolati, alla mercè di fanatici criminali da grembiule e compasso referenti della City of London, e cioè del vertice della massoneria mondiale: la Corona inglese. La frase posta ad epigrafe del presente capitolo basta a riassumere emblematicamente questa intera dissertazione.

E' evidente perchè chiunque cerchi professionalmente di portare anche in parte il sistema in luce (puntando il dito su banche poteri occulti e massoneria) venga diligentemente e ritualmente fatto fuori dalla scena. Per quanto riguarda la nostra cara Italietta basta ricordare Falcone, Borsellino, Ambrosoli o Molinari e le innumerevoli stragi di stato. Il belato di piazza potrebbe momentaneamente sopirsi se solo si constatasse l'assordante silenzio che da destra a sinistra perdura sul sistema bancario.

In realtà mentre il patriottico cittadino sprofonda sempre più nello sfruttamento, nello schiavismo, nella fame e nel controllo, i veri responsabili di simili disastri controllati non sono neanche minimamente citati o sospettati dai più, gli amministratori delle banche d'affari e commerciali si dimettono percependo liquidazioni milionarie, le banche "fallite" vengono salvate con iniezioni di liquidità dallo stato (dai cittadini) che quelle banche non controlla minimamente avendo ceduto la propria sovranità monetaria alle stesse divenendone fedele valletto.
La follia ha una misura? No, ed Erasmo si riconferma.
Il debitore Stato si concede il lusso caritatevole di concedere soldi al creditore dilapidando i cittadini con tasse e balzelli e prendendo nuovamente denaro in prestito con interessi.
Il progressivo e ricattabile impoverimento di una nazione a vantaggio di un megastato globale di banchieri e finanzieri d'assalto, in questo modo è garantito.
E se Easmo si riconferma in tutta la sua storica ed umana valenza, la follia non può essere che ammessa ed elogiata.
Nella Bibbia era già scritto. Un passo nel Deuteronomio sentenzia: «tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno» (Deuteronomio 15:6).
Coincidenza? No. Il piano è antico quanto il mondo. Il piano è più antico del mondo.

Antonio Perrotta

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